Le Ragioni della Paura
Le persone che vivono con disagio l'esperienza del volo sono spesso portatrici di esperienze e problematiche diverse, tuttavia ci sono una serie di regolarità che ricorrono in quelle indicate come fonti di disagio.
Partiamo da una considerazione di base; gli esseri umani ricevono sicurezza dalle situazioni note la cui valutazione è chiara e prevedibile dunque sempre controllabile. E' un meccanismo naturale che asseconda il nostro istinto di sopravvivenza e rafforza la consapevolezza di noi stessi.
Se la prevedibilità e la conoscenza dell'ambiente lo rendeno dominabile e sicuro un volo aereo nasce già come un terreno di confronto impervio; affidiamo a qualcuno di sconosciuto la nostra incolumità, la maggior parte di coloro che volano e specialmente la quasi totalità di coloro che hanno paura di volare non dispongono di alcuna conoscenza tecnica delle procedure di volo, dunque non solo non c'è controllo su chi ci conduce ma nessuna possibilità di intervento su quanto accade.
L'abitacolo dell'aereo è un ambiente ristretto, la convivenza con gli altri è obbligata in uno spazio limitato dove non possiamo ricavare un angolo personale per esprimerci liberamente; qualsiasi cosa accada, accade difronte agli altri, non possiamo scendere quando decidiamo noi e l'andamento del volo può a seconda delle condizioni climatiche comportare delle reazioni fisiche che non conosciamo e non abbiamo gli strumenti per prevedere.
Su questo tenore si inserisce per esempio la "sindrome del passeggero", ovvero il profondo disagio nel farsi trasportare da altri.
Malgrado le statistiche sugli incidenti relativi ai mezzi di trasporto sconfessino le convinzioni dei molti, l'aereo è uno dei mezzi più sicuri che ci sono, nell'immaginario collettivo il fatto di essere in alto e di raggiungere delle elevate velocità rappresenta un elemento di pericolosità notevolissima.
Infatti le riflessioni, come abbiamo già accennato prima, sulle possibilità di restare incolumi a seguito di un incidente sono foriere quando va bene di notevole perplessità e diffidenza.
Il viaggio in aereo come momento di distacco fisico dal suolo trasmette inoltre in modo molto più sentito il senso della separazione, dell'abbandono di un luogo familiare e conosciuto verso qualcosa di ignoto; un tema impietoso per coloro che vivono con disagio il momento della separazione; non è un caso del resto che la fase di decollo sia quella in assoluto vissuta con maggior difficotà rispetto per esempio all'atterraggio che per quanto considerato un momento critico del volo è vissuto come ritorno dunque implicitamente appare più rassicurante.